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mercoledì 27 giugno 2012

La pubblicità è quello che (non) serve

Recentemente si parlato di mettere una tassa sul cibo spazzatura. In linea di massima non sono contrario: in Danimarca è stata messa sui grassi saturi, notoriamente associati ad infiammazione e aumento di peso, mentre in Francia è stata messa sulle bibite gassate, altro esempio di veleno legalizzato.
Nei paesi in cui è stata messa però ha portato, paradossalmente, i consumatori a risparmiare sul cibo sano (frutta e verdura) perchè i prezzi del junk-food erano aumentati!
Come ci informa il Fatto alimentare la tassa deve essere abbastanza alta per scoraggiare veramente i consumatori.
A mio parere, come già avviene ad esempio per le sigarette o si propone per gli alcolici, è la pubblicità dei cibi spazzatura che dovrebbe essere vietata, soprattutto nelle fasce orarie seguite dai più piccoli! Oltre ovviamente a campagne di educazione alimentare.

Aggiornamento 11/2/2017

Una proposta che sarebbe ottima, al parlamento europeo: la limitazione della pubblicità del cibo spazzature

Aggiornamento 5/3/2019

Con grande prontezza il commissario UE alla salute e la SINPE si rendono conto che i fastfood sono obesogeni e si dovrebbe cercare di sfavorire le loro politiche di marketing

Aggiornamento 25/6/2019

Quali sono i provvedimenti che funzionano a livello politico per prevenire obesità e sue complicanze?
Il cambio dell'ambiente alimentare: la tassa sullo zucchero; l'etichettatura che metta bene in evidenza grassi, zucchero, calorie e grassi saturi; rimuovere i personaggi dei cartoni dalle confezioni; togliere i regali dalle confezioni (tipo happy meal o Kinder sorpresa); togliere la pubblicità del cibo spazzatura. L'industria alimentare è una specie di "tata", che si preoccupa però di promuovere i suoi guadagni, non la salute.

Aggiornamento 1/3/2020
I bambini sono vittime della pubblicità, su cibo, alcol e sigarette

Aggiornamento 18/3/2020
Il ruolo delle industrie alimentari, che hanno come obiettivo primario il profitto, nel mettere in pericolo la salute è cruciale. I loro profitti si trasformano in costi per la salute pubblica. La tassazione del cibo non salutare è un'arma efficace per contrastarle, insieme a educazione, riduzione della pubblicità, etichette informative.
Aggiornamento 3/10/2020

L'etichetta nutrizionale che avverte della nocività degli alimenti spazzatura è risultata efficace nel ridurre il loro consumo, nei paesi dove è stata adottata (In Sudamerica per esempio). Avvisi semplici come "ricco in sale"o "contiene molti zuccheri" scoraggiano le persone a consumarli. "Gli avvertimenti sui nutrienti sono una strategia importante che dovrebbe essere sfruttata il prima possibile. Le avvertenze sui nutrienti potrebbero aiutare a informare i consumatori, incoraggiare l'industria alimentare a realizzare prodotti più sani, favorire la salute pubblica, contrastare alcune pratiche di marketing del settore e potenzialmente migliorare l'equità sanitaria".

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